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michelangelo tagliente 

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Caravaggio 2025: una mostra irripetibile che ha fatto la storia

2025-07-22 09:50

michelangelo tagliente

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Caravaggio 2025: una mostra irripetibile che ha fatto la storia

Caravaggio artista ancora capace di parlare con forza e verità al nostro presente inquieto

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Oltre 450.000 visitatori, un flusso costante di presenze quotidiane che ha superato le 3.000 persone al giorno, un successo che non ha precedenti nella storia di Palazzo Barberini e delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. La mostra Caravaggio 2025, chiusa il 20 luglio dopo una proroga straordinaria di due settimane, ha lasciato un segno profondo nella scena culturale italiana e internazionale. Un evento epocale, entrato di diritto tra i momenti-chiave dell’anno giubilare a Roma, che ha consacrato il Merisi come artista ancora capace di parlare — con forza e verità — al nostro presente inquieto.

Frutto della curatela congiunta di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, l'esposizione ha riunito per la prima volta 24 opere autografe del pittore lombardo, prestiti eccezionali provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo. Tra questi, I Bari del Kimbell Art Museum, la Santa Caterina di Madrid, il Concerto del Metropolitan Museum e la Conversione di Saulo – conosciuta come Pala Odescalchi – che resterà visibile a Palazzo Barberini fino al 30 settembre.

Il percorso, pensato per essere non solo una celebrazione ma un viaggio dentro il cuore pulsante della pittura caravaggesca, ha incantato il pubblico e acceso il dibattito tra studiosi e appassionati. Un'esperienza immersiva che ha saputo restituire tutta la potenza narrativa di un artista in grado di mettere in scena il divino con la carne dei viventi, la luce con la materia del mondo.

L’interesse è stato tale da rendere necessario l’ampliamento degli orari di apertura e la creazione di nuove fasce di ingresso. I biglietti sono andati esauriti in pochi mesi, segno che il fascino magnetico del Caravaggio continua a esercitare un’attrazione trasversale, che supera generazioni e confini. A completare l’immersione, anche l’apertura eccezionale del Casino Ludovisi, dove è conservato l’unico affresco conosciuto del pittore, ha accolto oltre 8.000 visitatori nei fine settimana.

Ma il successo non è stato solo nei numeri: la mostra ha generato un effetto di risonanza ben più ampio. Oltre 7.000 visite guidate, una giornata internazionale di studi, 20.000 copie del catalogo vendute soltanto al bookshop, una crescita del 30% dei follower sui canali social del museo e contenuti digitali che hanno raggiunto 14 milioni di visualizzazioni. E poi, la copertura mediatica: più di 1.350 articoli e servizi pubblicati in tutto il mondo — dagli Stati Uniti all’Australia, dalla Scandinavia al Sud Africa — hanno fatto di Caravaggio 2025 una delle mostre più raccontate e discusse dell’anno.

Il New York Times l’ha inclusa tra le migliori mostre del 2025 al di fuori degli Stati Uniti, definendola una “Once-in-a-Lifetime Caravaggio Show”. Non a caso: mai prima d’ora un numero così significativo di capolavori autografi era stato riunito in un unico spazio, in un luogo tanto simbolico per la storia artistica e mecenatizia del Merisi. Opere raramente visibili, in molti casi per la prima volta esposte insieme — o addirittura per la prima volta in Italia.

Nel pieno di un’epoca segnata da crisi culturali, ambientali e spirituali, la pittura di Caravaggio continua a metterci di fronte all'essenziale: la verità dell’essere umano, la forza brutale e luminosa del presente, l’enigma della salvezza. Caravaggio 2025 ha dimostrato quanto un grande progetto curatoriale possa diventare non solo evento, ma esperienza trasformativa. E quanto l’arte, quella vera, sappia ancora parlare — con voce chiara — al cuore collettivo del nostro tempo.

Facebook: @BarberiniCorsini | X: @BarberiniCorsini | Instagram: @BarberiniCorsini

 

Caravaggio 2025: A Once-in-a-Lifetime Exhibition That Made History

With over 450,000 visitors and a steady daily attendance surpassing 3,000 people, Caravaggio 2025 has become the most successful exhibition in the history of Palazzo Barberini and the Gallerie Nazionali di Arte Antica. Closed on July 20 after an extraordinary two-week extension, this landmark event left a profound mark on both the Italian and international cultural scene. A pivotal moment of Rome’s Jubilee Year, the exhibition confirmed Caravaggio as an artist who still speaks — powerfully and truthfully — to our restless present.

Curated by Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi and Thomas Clement Salomon, the show brought together, for the first time, 24 autograph works by the Lombard master, on loan from major museums and private collections around the world. Among the highlights: The Cardsharps from the Kimbell Art Museum, Saint Catherine of Alexandria from Madrid, The Musicians from the Metropolitan Museum, and The Conversion of Saul — known as the Odescalchi Altarpiece — which will remain on display at Palazzo Barberini until September 30.

More than a celebration, the exhibition was conceived as an immersive journey into the visceral core of Caravaggio’s painting. It captivated the public and ignited new debates among scholars and enthusiasts alike — offering a rare chance to experience the raw narrative power of an artist who staged the divine through flesh, and light through the material world.

Such was the enthusiasm that the museum extended its opening hours and created new time slots to meet the overwhelming demand. Tickets sold out within just a few months — a testament to Caravaggio’s enduring and cross-generational appeal. To deepen the experience, the rarely opened Casino Ludovisi — home to the only known fresco by Caravaggio — welcomed over 8,000 weekend visitors.

But the success wasn’t measured by numbers alone. The exhibition generated a broader ripple effect: over 7,000 guided tours, an international day of scholarly exchange, 20,000 copies of the catalogue sold at the museum bookshop, a 30% increase in social media followers, and digital content that reached 14 million views. The media coverage was just as staggering: more than 1,350 articles and features across the globe — from the United States to Australia, Scandinavia to South Africa — made Caravaggio 2025 one of the most talked-about and widely covered exhibitions of the year.

The New York Times included it among the best exhibitions of 2025 outside the United States, calling it a “Once-in-a-Lifetime Caravaggio Show.” And rightly so: never before had such a significant collection of Caravaggio’s authenticated masterpieces been gathered in a single space, one so deeply symbolic of the artist’s ties to his patrons and to Rome itself. Many of the works had never been shown together before — and some had never been exhibited in Italy.

In an era marked by cultural, environmental and spiritual crises, Caravaggio’s painting continues to confront us with the essential: the truth of human existence, the harsh and radiant force of the present, the enigma of salvation. Caravaggio 2025 proved that a great curatorial project can be more than just an event — it can become a transformative experience. And that true art still speaks — clearly and boldly — to the collective heart of our time.