
Un viaggio tra vigneti, piatti genuini e volti che raccontano il Sud più vero.
C’è un Sud che non corre, che rifugge l’ansia di modernità e custodisce con fierezza il ritmo lento della terra. È il Sud del pensiero meridiano, un’idea che affonda le radici nell’opera di Albert Camus e si rinnova grazie a chi, nel quotidiano, sceglie di restare e costruire. Nella Calabria Ionica questo pensiero si fa gesto, pane, vino, ospitalità. Si fa incontro.
Il termine fu rilanciato negli anni ’90 da intellettuali come Franco Cassano per indicare un modo diverso di stare al mondo: non in competizione con i modelli nordici, ma in armonia con la natura, con il sacro, con il tempo. Una visione mediterranea, umana, radicata. E se c’è un luogo dove questa visione prende forma concreta, è proprio qui, tra la Piana di Sibari e le alture della Sila Greca, in quella Calabria che guarda il mare con lo stesso sguardo con cui custodisce la memoria.
Non turisti, ma viaggiatori
In Calabria Ionica non si viene per collezionare mete. Qui si arriva per ascoltare, per rallentare. Il paesaggio è ruvido e meraviglioso, punteggiato di paesi aggrappati alle rocce, vigne che sfidano la gravità e strade che sembrano portare altrove. Ma è restando che si scopre il senso.
In luoghi come Cropalati, Camigliatello Silano, Cirò, San Marco Argentano, Cerchiara di Calabria, Rossano, ogni incontro diventa parte del viaggio. Basta sedersi a tavola, entrare in una cantina, dormire in una locanda per percepire l’intima connessione tra chi produce, accoglie e racconta.
I volti del pensiero meridiano
Gino Marino, nell’agriturismo Il Biscardino a Cropalati, è un esempio perfetto di come si possa creare valore coltivando la relazione con il territorio. “Dipendiamo dalle sue risorse e dalla sua autenticità”, racconta. Ed è proprio questo legame che rende ogni piatto, ogni prodotto, qualcosa di irripetibile.
Sergio Franco, casaro da una vita, segue ancora le regole della tradizione per produrre formaggi di capra e mucca come si faceva un tempo. Vincenzo Brunetti, a Paludi, alleva vacche podoliche nel rispetto assoluto della biodiversità. Daniele Campana ha creato Pizza in Teglia, un progetto che unisce creatività e ingredienti locali in un format inclusivo e sostenibile.
E poi ci sono i vignaioli della Cirò Revolution – Cataldo Calabretta, la famiglia Librandi, i fratelli Scilanga, Francesco De Franco, Laura Violino, Sergio Arcuri – che hanno restituito dignità a un vitigno antico come il Gaglioppo, proiettando Cirò tra le grandi denominazioni italiane.
Dormire, mangiare, vivere
Qui non si cerca la perfezione, ma la verità delle cose. Al San Lorenzo Si Alberga a Camigliatello Silano, si può dormire respirando tutta la magia del parco della Sila. La trattoria annessa è guidata dai fratelli Lecce, grandi piatti e lo stesso cuore di papà Pietro.
A Cropalati, Il Biscardino di Gino Marino è molto più di un agriturismo: si dorme in un ambiente semplice ma accogliente, ma il Biscardino è soprattutto la casa del gusto, un presidio di autenticità dei sapori della Sila. A Cirò Marina, Casalura di Peppe Pucci è la sintesi perfetta tra ricerca e semplicità: stagionalità, materia prima locale, carta vini attenta e di carattere, pochi posti a sedere, tanta sostanza. Piatti commoventi, come ad esempio gli spaghetti con la sarda salata. E pensare che in realtà si tratterebbe di un asporto.
Per chi arriva fino a Crotone, Da Ercole è un’istituzione: da quasi quarant’anni, pesce freschissimo, una carta dei vini sincera, e un anfitrione vero, Ercole Villirillo, che sa far sentire ogni ospite parte della famiglia.
Infine, merita il viaggio la visita a vi.te.s. situato nel cuore della tenuta Rosaneti della famiglia Librandi, uno spazio museale nato per raccontare la storia rurale ed enologica della regione. Un luogo dove passato e futuro dialogano tra antichi palmenti, attrezzi agricoli e installazioni interattive. È la Calabria che si racconta, che riflette su sé stessa, che non vuole dimenticare.
Il progetto fa parte della rete SudHeritage, che riunisce musei e realtà imprenditoriali accomunate dalla volontà di preservare e valorizzare il patrimonio culturale del Mezzogiorno.
Il pensiero meridiano non è un’utopia, ma una scelta quotidiana. Un modo di vivere, di accogliere, di produrre. Chi assapora un calice di mantonico, magliocco, gaglioppo o greco bianco non beve solo il frutto di una terra, ma la sua memoria più profonda, la visione di chi ha scelto di restare e costruire.
Calabria Ionica, where the meridional thought still lives
A journey through vineyards, authentic dishes, and faces that tell the story of the truest South
There is a South that doesn’t rush, that avoids the anxiety of modernity, and proudly preserves the slow rhythm of the land. This is the South of meridional thought—an idea rooted in the works of Albert Camus and revived by those who, day by day, choose to stay and build. In Ionian Calabria, this thought takes shape as action, bread, wine, and hospitality. It becomes encounter.
The term was brought back to life in the 1990s by intellectuals like Franco Cassano to describe a different way of being in the world: not in competition with northern models, but in harmony with nature, the sacred, and time itself. A Mediterranean, human, deeply rooted vision. And if there is one place where this vision takes concrete form, it is here—between the Sibari Plain and the heights of the Grecian Sila—in that Calabria that looks at the sea with the same gaze it uses to guard its memory.
Not Tourists, but Travelers
In Ionian Calabria, you don’t come just to check off destinations. You come to listen, to slow down. The landscape is rugged and magnificent, dotted with villages clinging to rocks, vineyards defying gravity, and roads that seem to lead somewhere else. But it’s by staying that you discover the meaning.
In places like Cropalati, Camigliatello Silano, Cirò, San Marco Argentano, Cerchiara di Calabria, and Rossano, every encounter becomes part of the journey. Simply sitting at the table, stepping into a winery, or sleeping at a local inn reveals the intimate connection between those who produce, welcome, and tell their stories.
Faces of the Meridional Thought
Gino Marino, at the Il Biscardino agriturismo in Cropalati, perfectly embodies how value is created through a relationship with the land. “We depend on its resources and its authenticity,” he says. This connection is what makes every dish, every product, truly unique.
Sergio Franco, a lifelong cheesemaker, still follows traditional rules to craft goat and cow cheeses as they were made in the past. Vincenzo Brunetti, in Paludi, raises Podolica cows with absolute respect for biodiversity. Daniele Campana created Pizza in Teglia, a project combining creativity and local ingredients in an inclusive and sustainable format.
Then there are the winemakers of the Cirò Revolution—Cataldo Calabretta, the Librandi family, the Scilanga brothers, Francesco De Franco, Laura Violino, and Sergio Arcuri—who have restored dignity to an ancient grape variety like Gaglioppo, positioning Cirò among Italy’s great denominations.
Sleep, Eat, Live
Here, perfection isn’t sought—only the truth of things. At San Lorenzo Si Alberga in Camigliatello Silano, you can sleep immersed in the magic of the Sila National Park. The adjoining trattoria is run by the Lecce brothers, serving great dishes with the same heart their father Pietro had.
In Cropalati, Gino Marino’s Il Biscardino is much more than a farm stay: the rooms are simple but welcoming, and above all, it is a home of taste, a stronghold of the authentic flavors of the Sila. In Cirò Marina, Peppe Pucci’s Casalura perfectly balances research and simplicity: seasonal produce, local raw materials, natural wines, few seats but plenty of substance. Emotionally charged dishes like spaghetti with sardella, and yet it’s technically just takeaway.
For those who make it to Crotone, Da Ercole is an institution: for almost forty years, fresh fish, an honest wine list, and a genuine host, Ercole Villirillo, who makes every guest feel part of the family.
Finally, a visit to vi.te.s., located in the heart of the Librandi family’s Rosaneti estate, is worth the trip. This museum space tells the rural and winemaking history of the region. It’s a place where past and future dialogue through ancient wine presses, farming tools, and interactive installations. It is Calabria telling its story, reflecting on itself, refusing to forget.
The project is part of the SudHeritage network, which brings together museums and entrepreneurial realities united by the desire to preserve and enhance the cultural heritage of Southern Italy.
Meridional thought is not a utopia but a daily choice. A way of living, welcoming, and producing. Those who savor a glass of Mantonico, Magliocco, Gaglioppo, or Greco Bianco don’t just drink the fruit of the land—they taste its deepest memory and the vision of those who chose to stay and build.