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michelangelo tagliente 

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Nel cuore dell’Alto Adige, una cantina d’autore per Appius

2025-06-24 10:08

michelangelo tagliente

di cibo, di vino, spiriti e altro, Appius, Hans Terzer, Cantina San Michele Appiano, Kellerei St. Michael Eppan, South Tyrol,

Nel cuore dell’Alto Adige, una cantina d’autore per Appius

Appius. Arte. Amore. Alto Adige.

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C’è un nuovo spazio nel cuore dell’Alto Adige, e non è solo una cantina: è una dichiarazione d’intenti, un gesto estetico, un invito alla contemplazione. La Cantina San Michele Appiano ha dato forma a un sogno che aveva preso vita più di dieci anni fa nella mente del suo storico enologo Hans Terzer: Appius, la cuvée simbolo di eleganza e visione, ha oggi il suo “tempio”.

Inaugurata tra il 2023 e il 2024, la nuova cantina dedicata ad Appius è molto più di un luogo produttivo. È un ambiente immersivo, pensato per accogliere e raccontare, dove l’architettura si intreccia con la filosofia di un vino che guarda sempre avanti, ma senza mai perdere il senso del tempo. Un tempo lungo, profondo, fatto di affinamenti, di attese, di dettagli.

Il progetto, firmato dall’architetto Walter Angonese, si sviluppa a partire da spazi preesistenti, trasformati con rigore e sensibilità in una sala di circa 270 metri quadrati dominata da geometrie pulite e colori netti. Le pareti nere, rivestite in piastrelle ceramiche, dialogano con i riflessi caldi dei 14 serbatoi tronco-conici in acciaio satinato color bronzo: forme disegnate su misura, ispirate all’eleganza della bottiglia di Appius, ma con una funzione precisa – aumentare il contatto con i lieviti durante l’affinamento.

Al centro, come un cuore silenzioso, una sala degustazione di 30 metri quadrati riceve la luce naturale da una finestra zenitale: qui, il contrasto tra il nero e il rovere chiaro racconta di equilibrio e profondità. Tutto intorno, le bottiglie delle annate precedenti disposte come opere d’arte: nero e oro, vetro e luce, tempo e materia.

«Abbiamo voluto creare uno spazio che fosse ispirante – spiega Jakob Gasser, attuale enologo della cantina – dove il vino potesse dialogare con il tempo e con la bellezza, in modo discreto ma intenso».

Appius. Arte. Amore. Alto Adige.

Non poteva mancare il gesto artistico. Una volta terminato il progetto architettonico, è nata l’idea di rendere ancora più forte il legame tra estetica e vino attraverso un’opera d’arte. La scelta è ricaduta su Robert Pan, artista bolzanino noto per le sue creazioni astratte in resina e pigmenti. Il suo linguaggio visivo – stratificato, vibrante, luminoso – ha offerto la chiave per un racconto parallelo, una “traduzione” dell’anima di Appius.

L’opera realizzata per la cantina è stata scomposta in dieci frammenti, diventati etichette in resina per un’edizione limitata e speciale di Appius 2019. Un connubio tra vino e arte contemporanea che va oltre la funzione e si fa esperienza sensoriale e culturale.

In un mondo che spesso corre veloce, la nuova cantina di Appius è un invito a rallentare, ad ascoltare, ad assaporare. Un esempio raro di come l’architettura possa tradurre un’idea di vino in uno spazio vivo, dove ogni dettaglio – dai serbatoi alle luci, dalle bottiglie all’opera d’arte – racconta la coerenza di un’identità.

Un’identità fondata su una convinzione semplice e assoluta, che a San Michele Appiano si tramanda da più di un secolo: la qualità non conosce compromessi.

 

A Signature Cellar for Appius in the Heart of South Tyrol

There is a new space in the heart of South Tyrol, and it’s not just a cellar: it’s a statement of intent, an aesthetic gesture, an invitation to contemplation. Kellerei St. Michael-Eppan has brought to life a dream that began over ten years ago in the mind of its historic winemaker Hans Terzer: Appius, the signature cuvée of elegance and vision, now has its own “temple”.

Inaugurated between 2023 and 2024, the new Appius cellar is far more than a production site. It’s an immersive environment, designed to welcome and narrate, where architecture intersects with the philosophy of a wine that always looks ahead without losing its sense of time. A long, profound time—made of refinement, patience, and detail.

Designed by architect Walter Angonese, the project reimagines pre-existing spaces into a 270-square-meter hall where clean lines and bold contrasts take center stage. Black ceramic walls speak with the warm reflections of 14 custom-made, bronze-colored truncated-conical steel tanks—shaped to echo the elegance of the Appius bottle, while serving a precise technical purpose: increasing the wine’s contact with fine lees during aging.

At the heart of the space lies an intimate, 30-square-meter tasting room, softly lit by natural light coming from a discreet skylight. Here too, black and oak wood tones alternate in perfect harmony. All around, previous vintages of Appius are displayed like works of art: black and gold, glass and light, time and substance.

“We wanted to create a space that could inspire,” says Jakob Gasser, current winemaker at San Michele Appiano, “where wine, time and beauty could enter into a dialogue—quiet, yet powerful.”

Appius. Art. Love. Alto Adige.

The project wouldn’t be complete without an artistic touch. Once the cellar was finished, the desire emerged to strengthen the bond between wine and aesthetics through art. The choice fell on Robert Pan, a Bolzano-born artist known for his abstract works made with resin and pigment. His layered, vibrant, translucent language provided the perfect visual counterpoint to the soul of Appius.

The piece Pan created for the cellar was divided into ten unique fragments, reproduced on resin labels for a special limited edition of Appius 2019. The encounter between contemporary visual art and the sensory universe of wine has given life to a cultural and multisensory experience—one that goes far beyond production.

In a world that often moves too fast, the new Appius cellar is an invitation to slow down, to listen, to savour. A rare example of how architecture can translate a wine’s philosophy into a living space, where every detail—from the tanks to the light, from the bottles to the artwork—expresses the coherence of a singular identity.

An identity built on a simple and absolute belief, handed down at San Michele Appiano for more than a century: quality knows no compromise.